Note della regista e co-autrice
Il teatro che a me piace fare, seguendo la mia personale linea registica, si basa su un lavoro per “immagini”, “quadri” dove viene utilizzato il movimento fisico degli attori: il lavoro sul corpo che si muove su musica e diventa esso stesso drammaturgia. In questo spettacolo utilizzo musiche lavorate e contaminate da atmosfere di epoche storiche differenti, che creano un leitmotiv tra passato e presente. Molte scene saranno rese attraverso un lavoro di improvvisazione con gli attori-performers. In “Angelita che guardava il cielo” abbiamo coinvolto una giovane attrice-danzatrice, che rappresenta differenti momenti della narrazione, attraverso un lavoro molto poetico e immaginifico. La chiave è usare la creatività: credo che questa sia una possibilità coinvolgente e significativa per arrivare a “toccare “un pubblico giovane. La scenografia è quasi totalmente assente e lo spazio scenico definito proprio dalle scene create attraverso le improvvisazioni. Mi piace molto l’idea di contaminare le arti e di portare a teatro strumenti e suggestioni cinematografiche e in questo caso pittoriche, come suggerisce anche la scrittura di Pascal La Delfa che cita ad esempio la Guernica di Picasso. Il mio intento per questo spettacolo è di cercare di trasmettere, super partes, l’assurdità, la distruzione e la bruttezza che ogni guerra porta con sé.
Giorgia Filanti
Note del co-autore e dir. artistico
Per il terzo anno A.I.C.G. ci dà la possibilità di portare in scena un nuovo spettacolo destinato ai ragazzi e alle ragazze di scuole medie e superiori. Negli anni precedenti abbiamo approfondito i temi della Resistenza, delle deportazioni, delle vicissitudini italiane, mettendo il focus sulla storia della nostra Patria. In questo testo che completa la trilogia, scritta a quattro mani da me e dalla regista Giorgia Filanti, abbiamo invece voluto dare uno spunto diverso al nostro lavoro, pur mantenendo l’incarico di raccontare la storia italiana: non solo virando verso suggestioni più oniriche dal punto di vista scenico e un respiro più internazionale, ma anche cercando di portare all’attenzione del pubblico l’assurdità della guerra, i drammi di migliaia di persone innocenti, la necessità di conoscere la storia per evitare il ripetersi di errori e conseguenze. Ecco che “Angelita” diventa drammaticamente attuale, paragonata a bambine e bambini che oggi continuano a morire incolpevolmente nelle guerre che vediamo tutti i giorni su media e social, senza potere fare nulla. Forse senza essere in grado di fare nulla, se non -da parte nostra- tentare di raccontare il passato per cambiare il presente. E farlo davanti a giovani generazioni, e sentire i loro commenti dopo ogni replica, dà un filo di tiepida e vitale speranza.
Pascal La Delfa
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-In aula magna abbiamo visto uno spettacolo che ci ha raccontato la seconda guerra mondiale, più precisamente dei bombardamenti,di Mussolini e la piccola Angelita.La sua infanzia fu segnata dai bombardamenti.Ricorda ancora il giorno in cui la guerra arrivò nella loro città, portando con sé terrore e distruzione. I bombardamenti notturni facevano tremare le mura di casa, costringendo la piccola a nascondersi sotto il letto con le mani sui timpani per proteggersi dal rumore assordante delle esplosioni.Le notti erano lunghe e spaventose, ma durante il giorno, Angelica si rifugiava nella sua immaginazione, sognando un futuro luminoso in cui la guerra sarebbe sta solo un ricordo lontano.Ma la realtà era spietata. Gli attacchi aerei si susseguivano senza tregua, lasciando dietro di sé case in rovina e famiglie spezzate. La sua innocenza e la sua determinazione nel resistere alla tragedia le diedero la forza di affrontare ogni giorno con coraggio e dignità. Nel caos dei bombardamenti, Mussolini rappresentava una presenza spaventosa. La propaganda del regime incitava alla guerra, mentre le politiche fasciste rendevano la vita ancora più difficile per le persone. Anche se troppo giovane per capire tutto, Angelica sentiva comunque la tensione e la paura diffuse dalla politica del tempo. Ma nonostante tutto, lei continuava a sperare in un mondo migliore, dove la pace avrebbe finalmente trionfato.E quando finalmente la guerra ebbe fine e il silenzio sostituì il fragore dei bombardamenti, Angelica si aggrappò alla speranza di un domani migliore.
- Venerdì 19 aprile abbiamo assistito allo spettacolo “Angelita che guardava il cielo” I tre attori si sono calati nei panni di numerosi personaggi e hanno portato in scena una ricostruzione della Seconda Guerra Mondiale, ponendo particolarmente attenzione alle vittime innocenti del tempo e alle motivazioni che una consistente parte della popolazione ebbe per partecipare alla Resistenza, argomenti di cui spesso non si parla. Oltre a ciò, hanno affrontato i temi rendendo lo spettacolo più internazionale, trattando della Guerra Civile in Spagna e della sofferenza che portò il bombardamento di Guernica. La descrizione è stata resa più stimolante anche dall’inserimento del quadro di Picasso, che ho trovato davvero azzeccata e coerente con il resto dell’esibizione. Interessante è stata l’introduzione, con la navigazione in mare e in seguito il racconto delle scoperte delle varie tecnologie, dai fratelli Wright al dirigibile Zeppelin, che mi hanno fatto capire quanto sia significativa la progressione della civiltà e quante innovazione ha portato, sia nel bene che nel male. Trovo geniale l’accostamento di parti recitate a parti danzate, che hanno reso lo spettacolo coinvolgente, dinamico ed emozionante. Il susseguirsi di scene ha catturato la mia attenzione e quella di tutte le persone all’interno dell’aula, tanto da non farmi notare la quasi totale assenza della scenografia. Ciò è stato fatto probabilmente per rendere lo spazio più libero e dare un senso di movimento alla messa in scena. Mi è piaciuta molto, infine, la rappresentazione della storia di Angelita da parte dell’attrice-danzatrice, ho colto la sofferenza e la distruzione da parte dei bombardamenti che mettevano e ancora oggi mettono fine alla vita di persone, soprattutto bambini innocenti. E, purtroppo, tutto ciò è ancora molto attuale.
-Il giorno 19 aprile, a scuola abbiamo assistito a uno spettacolo su alcune vicende riguardanti la seconda guerra mondiale, bello e suggestivo. Il direttore artistico è sempre lo stesso ma gli attori sono cambiati. Al posto di due encomiabili donne, hanno preso la scena altri tre attori, una ragazza e un ragazzo molto giovani, che sicuramente sono quasi miei coetanei, accompagnati da una donna più grande, anch'essa molto brava. La bellezza della performance sta anche nell'aver aggiunto allo spettacolo, oltre a una naturale simpatia e generosità di sorrisi, alcune coreografie, che ovviamente servivano a enfatizzare le tematiche dello spettacolo. Quindi ancora una volta questa compagnia è risultata essere eccellente, sia per la recitazione (avvenuta sempre in spazi molto piccoli), sia per l'abilità di trasmettere emozioni, sia soprattutto per i contenuti, che sicuramente avranno richiesto mesi di studio. Spero che continueranno sempre a girare per le scuole perché insegnano veramente tanto ai ragazzi, raccontando avvenimenti molto importanti e anche decisivi in maniera spiritosa ma allo stesso tempo seria.
- Il 19 aprile, la compagnia di attori “Oltre le parole” è venuta a scuola per il progetto del teatro civile. Lo spettacolo prende il nome da Angelita, una bambina di Anzio che è morta durante la Seconda Guerra Mondiale, per colpa della guerra. Questo è un tema estremamente attuale, in quanto ancora oggi assistiamo a troppe morti di bambini che non hanno alcun potere, ma subiscono le conseguenze di chi è ai vertici e che non intende fermarsi senza aver raggiunto l’obiettivo. Ho trovato molto efficace la scelta del regista, di sottolineare quale è stato il momento in cui le vittime della guerra non erano più solo i soldati ma anche persone qualsiasi senza colpe. Infatti prima le scoperte, le guerre avvenivano con le navi; con i fratelli Wright assistiamo alla scoperta dell’aereo, questo grande mezzo che volava nel cielo e lasciava a bocca aperta chiunque lo guardasse. Purtroppo, però, lo stupore si trasformò in paura e il regista è riuscito a farci percepire questa emozione solo attraverso dei video, balli, canzoni e quadri come ad esempio “Guernica” opera realizzata da Pablo Picasso, in seguito al bombardamento di Guernica. Gli attori sono stati molto bravi a spiegare gli eventi più importanti dell’entrata in guerra dell’Italia fino all'Armistizio e lo sbarco degli alleati. Anche i balli ci hanno travolto in questo vortice di emozioni che ci ha lasciati senza parole.
- E' stata una bellissima esperienza ho apprezzato tutto: l'esibizione di musica, danza e parole per il valore della ricostruzione storica. Gli argomenti trattati sono stati impegnativi e densi di significato c'è stata una sensibilizzazione di ciò che è stata la guerra, c'è stato uno studio approfondito,per gli avvenimenti storici del periodo, sia da parte degli attori che della produzione stessa.E' bello vedere come una compagnia teatrale abbia coinvolto noi studenti in tutto ciò e di come gli attori hanno fatto un lavoro stupendo spiegando gli avvenimenti seri, brutali e complessi di quel periodo.È stato un modo alternativo di fare lezione, sono riusciti a creare vari scenari in maniera molto semplice senza cercare grandi cose. L'interpretazione è stata unica, perché sono riusciti con la loro rappresentazione, a descrivere in maniera semplice gli orrori della guerra e di ciò che le persone passavano in quel periodo, questa forma di lezione secondo me è stata straordinaria rispetto al classico libro storico. Lo spettacolo vuole raccontare in forma semplice e chiara e, perché no, anche ironica alcuni aspetti e avvenimenti della guerra e della sua tragicità, che spesso sono dimenticati o ignorati.
- Lo spettacolo “Angelita che guardava il cielo”, ripercorre alcuni degli eventi della Seconda guerra mondiale, combattuta dal 1939 al 1945. Tramite balli, musica e canti vengono rappresentati episodi come: l’operazione riuscita compiuta dai tedeschi per liberare Benito Mussolini (prigioniero a Campo Imperatore) tramite l’utilizzo di elicotteri; l’uso degli aerei per sganciare bombe e ordigni esplosivi; la storia di Angelita (morta durante la guerra e mai più trovata) una vittima collaterale di tutti i bombardamenti della guerra, come tantissime altre vittime innocenti. La storia rappresentata prende avvio con l’avvistamento della terra dalle navi per poi passare all’invenzione dell’aereo dei fratelli Wright nel 1903, molto prima dell’inizio della Guerra. Infatti, un punto focale dello spettacolo è proprio l’impiego dell’aviazione come strumento militare tattico e di distruzione, l’evoluzione degli aerei da mezzi di trasporto di persone e merci a mezzi di guerra usati per sganciare bombe, per devastare città e, inevitabilmente, uccidere persone. Sono stati solo tre gli attori dello spettacolo, che hanno interpretato più ruoli, sia femminili che maschili, guardie, presidenti, bambini, generali, fucilati e fucilatori. La scenografia è stata molto scarna, quasi inesistente. Il palco è stato l’aula magna della nostra scuola, con un unico oggetto di scena: una scala, usata come torretta o punto di avvistamento. Nonostante questo minimalismo gli attori, grazie alla loro bravura, sono riusciti a creare un’ambientazione immaginaria, riuscendo a localizzare bene tutte le scene. L’utilizzo del ballo, come espressione emotiva e gestuale del corpo, ha avuto un grande ruolo, riuscendo a creare un’atmosfera di coinvolgimento e la capacità di suscitare molteplici sensazioni negli spettatori. Durante lo spettacolo sono stati utilizzati anche contenuti multimediali, filmati video, registrazioni audio, musica e canto, anch’essi utili alla creazione dell’ambientazione. E’ stato bello il fatto che alla fine dello spettacolo, gli attori si sono resi disponibili a rispondere alle domande e alle osservazioni del pubblico di studenti e docenti.
- Il 19 aprile io e la mia classe, insieme ad altre classi dell'istituto, abbiamo assistito a "Angelita che guardava il cielo", uno spettacolo che racconta il quadro storico all'origine del secondo conflitto mondiale, quando ci fu un'importantissima innovazione con la quale si passò dalle navi agli aerei e i conflitti iniziarono a coinvolgere anche i civili innocenti. Lo spettacolo mette in scena l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940, i fatti salienti fino all'armistizio dell' 8 settembre 1943 e lo sbarco degli alleati. Nella rappresentazione sì racconta anche la storia di Angelita; in realtà la bambina si chiamava Nicla, era una bambina di Anzio rimasta ferita all'addome in casa sua al momento dello scoppio di una granata; sua sorella Paola si salvò perché era china a cucinare delle uova, mentre lei e sua madre furono colpite in pieno dalle schegge. Gli americani arrivarono subito sul posto a soccorrere la donna e la bambina. Ma la jeep che soccorse Nicla non arrivò mai a destinazione. Nicla fu soprannominata Angelita perché gli americani chiamavano tutti i bambini di cui non conoscevano il nome: "Angel" e oggi la ricordiamo perché fu l'unica bambina scomparsa e la vittima più giovane tra tutti gli abitanti di Anzio in tempo di guerra. Ho trovato lo spettacolo molto interessante, gli attori sono riusciti a coinvolgere tutti anche utilizzando pochi oggetti di scena. Sono rimasta molto colpita dal fatto che nel corso dello spettacolo abbiano utilizzato più forme d'arte: oltre alla recitazione, anche la danza e la pittura facendo vedere il dipinto di Dorian Gray. Inoltre hanno utilizzato anche un video per mostrare le bombe che venivano lanciate dagli aerei in quel periodo.
- Riflessioni su "Angelita che guardava il cielo". Quando ho visto lo spettacolo "Angelita che guardava il cielo", mi ha davvero toccato profondamente. Penso che sia stato uno di quegli spettacoli che ti rimangono nel cuore per molto tempo. Una cosa che mi ha colpito è stata la rappresentazione della sofferenza umana durante la guerra. Vedere Angelita e la sua famiglia lottare per sopravvivere e perdere i loro cari mi ha fatto capire quanto la guerra possa essere terribile e distruttiva per le vite delle persone comuni. Inoltre, lo spettacolo mi ha fatto riflettere sulle ragioni per cui le guerre iniziano. Abbiamo visto come le ideologie e le manipolazioni politiche possono portare alla distruzione e al dolore. Mi ha fatto pensare al ruolo dei leader politici e al potere delle masse nel perpetuare il ciclo di violenza. Nonostante tutto, ho trovato un messaggio di speranza nel personaggio di Angelita che continuava a guardare il cielo e a sognare un futuro migliore. Mi ha fatto capire che anche nelle situazioni più difficili, è importante mantenere viva la speranza e lavorare insieme per costruire un mondo di pace e di solidarietà. In conclusione, "Angelita che guardava il cielo" è stato uno spettacolo potente che mi ha fatto riflettere profondamente sulla guerra e sulle sfide che dobbiamo affrontare per creare un mondo migliore per tutti.
- Questo spettacolo parla della seconda guerra mondiale, più specificatamente di quattro fatti: inizia con l’entrata in guerra da parte dell’Italia nel 1940 e finisce con l’Armistizio dell’8 settembre 1943, che prevedeva la resa del Regno d’Italia agli Alleati. Ma non è questo il punto: lo spettacolo è stato fatto apposta per far capire che la violenza e la forza possono portare morti che non hanno fatto nulla di male e che quindi devono morire senza motivo. Sono loro,gli “effetti collaterali” della guerra. Tra i civili dispersi nella seconda guerra mondiale ci fu una bambina che venne chiamata Angelita, veniva da Anzio e in un bombardamento rimase ferita all’addome. Due soldati americani la presero e la portarono in un ospedale da campo ma una volta portata nel campo non ci furono più notizie né di lei, né dei soldati. Alcuni pensano sia solo una leggenda ma anche se fosse, molti bambini morirono come morì Angelita ed è per questo che le fu dedicata una statua nella Riviera Mallozzi in ricordo di tutti i bambini vittime della guerra. Ancora oggi, purtroppo, assistiamo a eventi simili a questo, dove molti civili, tra cui bambini innocenti, perdono la vita per motivi politici, religiosi o territoriali.Spero che la nostra generazione capisca che con la forza e la violenza non si arriva a nulla ma solo con il dialogo si possono raggiungere degli obbiettivi.
-La guerra, una delle cose più tragiche della storia umana, ha formato il destino delle nazioni e ha lasciando un'impronta indelebile sulle civiltà. Ogni conflitto porta con sé sofferenza, distruzione e perdita umana. In mezzo al caos e alla distruzione, la guerra suscita riflessioni profonde sull'umanità. Ci costringe a confrontarci con la nostra capacità di distruggere e ferire, ma anche con la nostra solidarietà. La guerra mette in luce infatti le contraddizioni della natura umana, tra altruismo e egoismo, compassione e crudeltà. Le conseguenze della guerra si estendono ben oltre il campo di battaglia. Le sue ferite possono durare per decenni, lasciando cicatrici profonde nelle persone coinvolte. La ricostruzione fisica ed emotiva richiede tempo, risorse e impegno, e talvolta può sembrare un'impresa impossibile. Pertanto come ci fa vedere lo spettacolo la vera sfida sta nel vedere la pace come obiettivo supremo dell'umanità, che si può raggiungere con il rispetto reciproco. Possiamo sperare di porre fine alle guerra e di costruire un futuro più luminoso per le generazioni a venire.
- Angelita che guardava il cielo è un’opera teatrale che tratta di cose molto importanti,che purtroppo succedono ancora.
Angelita è una bambina che viene uccisa per via di una bomba,tutto questo per la guerra,perché le persone vogliono sempre più potere e sono disposte a fare di tutto per ottenerlo:proprio per questo non pensano a quello che fanno,lo fanno e basta.
Esistono bambini che mentre passeggiano in riva al mare trovano una bomba inesplosa e si mozzano un dito.
Lo spettacolo è stato molto convincente e mi ha fatto capire che a pochi chilometri da qua ci sono persone che non sanno cosa fare,solo perché si sono ritrovate con la guerra alle spalle.
Angelita rappresenta tutti i bambini che sono morti per colpa della guerra,rappresenta quindi tutti gli innocenti che però vengono coinvolti in qualcosa di brutto,che li perseguita e non li lascia mai.
“In pace i figli seppelliscono i padri,in guerra i padri seppelliscono i figli”,questo detto di Erodoto rappresenta al meglio tutto questo,il problema più grande è che non si riesce a dire :”Basta alla guerra”,non si riesce a dire :”Basta alle persone morte in guerra”.
Se ci si pensa,forse il posto in cui noi stiamo in questo momento,in guerra era stato bombardato,o peggio,forse ci sono state persone che nessuno conosce più che sono morte per dei bombardamenti,ma che non sono state mai ritrovate,perché sono state seppellite dalle macerie.
Mi ha colpito però la parte in cui delle persone hanno provato a salvare Angelita,ma che non sono state più ritrovate,probabilmente loro hanno dato la loro vita per salvare la ragazzina ferita,e si sono sacrificate per lei;ci sono molte teorie su cosa sia potuto accadere quando Angelita è stata presa da persone che dicevano che l’avrebbero portata all’ospedale,ma secondo me loro hanno pensato prima ad Angelita,che a salvarsi la vita e quindi sono morte per lei;purtroppo anche Angelita è stata persa,perché nessuno l’ha vista andare all’ospedale ed infatti,quando la sorella la cerca non è stata segnata da nessuna parte.
Due bambine vanno a giocare,
ma il dramma le sta ad aspettare,
una bomba sta per arrivare.
Una ferita e l’altra di più,
ma di Angelita la macchina non arriva Più.
Una si salva,
una viene privata della vita
e per nomignolo le danno “Angelita”
- In qualità di studenti della scuola “Rosa Parks” abbiamo assistito allo spettacolo di danza, canto e brani recitati intitolato “Angelita che guardava il cielo”. Angelita è il simbolo delle tante ragazze vittime innocenti durante il secondo conflitto mondiale. La performance ha coinvolto tanto noi studenti: è stato affrontato il tema della guerra e sono stati spiegati i motivi che spinsero i nazisti a privilegiare l’uso della forza e della violenza a danno dei valori di rispetto dei popoli. Questo spettacolo ci ha suscitato molta tristezza e pietà nei confronti di tutti i partigiani che si sono sacrificati per la patria e di tutte quelle persone, adulti e minori, come Angelita che hanno trovato la morte ingiustamente.
ANGELITA CHEGUARDAVA IL CIELO
Non bisogna far la guerra
Se no finisce che cade giù tutta la Terra,
la pace si troverà e
ogni persona si salverà.
Ogni bambino e bambina
Si chiamavano Angelita.
- La storia dell'umanità è stata caratterizzata da molti eventi tragici come per esempio le guerre mondiali. le vite delle persone di tutto il mondo sono state fortemente da cambiate e segnate da questi avvenimenti. Le guerre fin dall’antichità sono state una fase della vita dell'uomo costeggiate da tragiche morti e distruzioni di molte città o interi stati. La guerra però è anche un tema attuale la sua presenza la possiamo vedere in questi anni soprattutto in Ucraina e in Palestina dove migliaia di persone donne e bambini muoiono a causa dei bombardamenti. Questo spettacolo ci ha mostrato come la prima e la seconda guerra mondiale hanno cambiato l’intero mondo. Questi avvenimenti che videro gli interi stati combattere l'uno contro l'altro nelle diverse alleanze stato spesso caratterizzato dati i soggetti prevalenti che hanno provato a prevalere sugli altri stai limitrofi. Nella rappresentazione viene narrata la vicenda del bombardamento in Spagna che in seguito è stata riprodotta in un quadro da Picasso rappresentando gli orrori che i tedeschi avevano provocato nella sua città. Questo spettacolo ci ha narrato come dalle prime scoperte fino allo scoppiare della guerra è stato possibile credere e arrendersi ai nemici. Nelle guerre mondiali troviamo come nemici Hitler e Mussolini che insieme hanno provato a sottomettere gli altri Stati europei, sono stati rappresentati i primi bombardamenti avvennero su una piccola isola che dopo solo un paio di settimane si arrese ai suoi nemici. La guerra è un concetto molto complicato che nemmeno noi sappiamo ben descrivere gli attori di questa rappresentazione hanno provato a farcelo capire attraverso scene realizzate anche in maniera ironica per far comprendere meglio ai giovani i avvenimenti. La storia di Angelita che guardava il cielo non è solo la storia di una bambina ma di tutte le bambine e bambini che si sono ritrovati nella guerra perdendo la loro casa e la loro famiglia.
- Angelita di Anzio, soprannome di Nicla Retrosi, era una bambina costretta a subire in silenzio una violenta e recidiva guerra. Si rifugiava spesso nel suo rituale notturno, cercando conforto in un mondo dilaniato da essa. Aveva visto la sua città trasformarsi da un luogo pieno di vita in un campo di battaglia, dove ogni angolo portava i segni dell’orrore e ronzii di aerei da combattimento che rompevano il silenzio. Ricordi di bombardamenti, rumori di sparatorie, e il costante brivido della paura erano diventati parte integrante della sua esistenza. Sognava un futuro senza conflitti dove il cielo notturno sarebbe stato libero da fumi tossici e il suono degli aerei d guerra sarebbe stato solo un ricordo lontano. Proprio lei ha rappresentato al meglio come potesse sentirsi Angelita in quel tempo, una bambina col visino tranquillo che non ha mai fatto del male a nessuno: molto bravi penso quindi siano stati gli attori di questo spettacolo ad interpretare la sua storia, proprio per fare emergere e far capire agli altri tutto ciò che la guerra possa causare.
- Riflessione spettacolo “Angelita che guardava il cielo". Lo spettacolo teatrale "Angelita che guardava il cielo" offre uno sguardo sulla realtà della guerra e sulle sue conseguenze devastanti. Angelita di Anzio rappresenta tutte le vittime innocenti della guerra, le anime perdute nel vortice della violenza e della distruzione. La storia di Angelita, mi spinge a pensare a tutte quelle persone che come lei hanno vissuto in mezzo al caos e alla distruzione della guerra. durante lo spettacolo ho pensato che anche nei momenti più bui e disperati c'è ancora spazio per la speranza, che purtroppo però nel caso di quella bimba e di molte altre persone la speranze di ritrovarle è morta insieme a loro. Penso che gli attori siano stati molto bravi a raffigurare la durezza della vita in tempi di conflitto, la sofferenza di tutte quelle persone e all'importanza di non dimenticare mai il valore della pace. Non credo che la guerra possa mai essere giustificata, ma purtroppo non credo neanche che possa mai scomparire completamente dall'umanità visto che anche se conosciamo il passato,la distruzione e la sofferenza che ha portato, tutt'ora ci sono persone che stanno morendo per la guerra. In conclusione credo che questo spettacolo sia stato fatto con cuore per far riflettere tutti sul tema della guerra e anche al ricordo di Angelita, di cui il vero nome è Nicla Retrosi la più giovane vittima tra tutti gli abitanti di Anzio in tempo di guerra.
- Riflessioni inerente allo spettacolo teatrale: “Angelita che guardava il cielo” “Angelita che guardava il cielo” è uno spettacolo che parla della Seconda guerra mondiale. So che la guerra è una pratica umana in cui gli uomini si uccidono a vicenda per conquistare un territorio o altro. La guerra, in realtà, scoppia per colpa dei Capi di Stato perché a qualcuno non va bene qualcosa deciso da un altro. Di conseguenza, in guerra ci vanno i cittadini e non i Capi di Stato, e secondo me, non è giusto visto che sono loro che vogliono iniziare una guerra, talvolta per motivi stupidi, e alla fine sono sempre a morire persone che non c’entrano nulla, a volte donne o, peggio ancora, bambini. Uccidere i bambini è una cosa veramente brutta, perché sono il futuro e senza di loro l’essere umano si estinguerebbe, ma non è solo per questo ma anche perché sono innocenti e puri. Secondo me questo spettacolo affronta una tematica importante per noi giovani, visto che saremo il futuro non dovremmo ripetere gli stessi errori del passato ma trovare un’altra soluzione al posto di farci la guerra. Lo spettacolo mi è piaciuto tanto per tanti motivi e mi ha fatto riflettere, e se prima non ci davo tanto importanza ai bambini che stanno vivendo la guerra adesso mi importa un po' di più. Mi ritengo molto fortunata a non vivere certe cose che tanti ragazzi della mia età stanno vivendo, e di sicuro adesso ci penserei due volte a dire “Mi fa schifo la mia vita”, perché ci sono bambini che non hanno tutti i privilegi che ho io e forse davvero la loro vita non è bellissima. Forse una riflessione che posso fare è di pensarci agli altri, non solo ai bambini ma anche alle donne a quegli uomini che stanno in guerra perché, se un giorno ci trovassimo nella loro situazione vorremo stare in un altro posto.
-La guerra. Nello spettacolo teatrale Angelita che guardava il cielo, si rappresenta l’entrata in guerra dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale fino all’Armistizio del 1943, Angelita rappresenta una dei tanti bambini che sono scomparsi in quel periodo, perché venivano rapiti dai soldati. La guerra è un conflitto armato tra due o più stati o nazioni, che combattono per ragioni politiche, economiche o territoriali.I soldati combattono per ottenere degli obiettivi. La guerra porta conseguenze economiche, perdite di vite umane, distruzioni di abitazioni e edifici.La guerra oltre a portare devastazione e sofferenza viene usata per risolvere conflitti, però alla fine le guerre generano più problemi di quanti ne risolvano. La Seconda Guerra Mondiale ne è una prova, è stata un epoca di sofferenza e distruzione con nazioni devastate e milioni di persone morte.Angelita viene rapita dai soldati, infatti nella Seconda Guerra Mondiale i soldati rapivano i bambini per varie motivazioni. I bambini venivano rapiti per essere addestrati, per poi finire in delle organizzazioni giovanili, altri invece venivano utilizzati per lavorare nelle fabbriche ma soprattutto nei campi, molti contadini venivano mandati a combattere quindi i bambini venivano usati per sostituirli.
- “Angelita che guardava il cielo" è uno spettacolo teatrale messo in scena per commemorare l'ottantesimo anno della resistenza, finanziato dall’Associazione Italiana Ciechi di Guerra. Lo spettacolo serviva per coinvolgere noi ragazzi riguardo ai temi della guerra e di come alcune classi dirigenziali dell’epoca hanno preferito porre i loro ideali usando la violenza e la forza. Come visto nello spettacolo, anche coni il passare dei secoli l'uomo ha preferito introdurre le sue idee politiche attraverso l'uso della violenza e non in maniera civile. Questo purtroppo è un problema che fino a un secolo fa ci ha riguardato con la seconda Guerra Mondiale, che ha causato migliaia di vittime e perseguitati innocenti. Proprio per questo queste persone si uniranno e formeranno una “Resistenza” per contrastare questi terribili avvenimenti. Anche ai giorni nostri troviamo situazioni del genere dove un qualcuno vuole introdurre le sue idee con la forza in un altro territorio, e questo ha generato i conflitti di cui oggi siamo a conoscenza, tra cui alcuni molto tesi. Per evitare queste situazioni bisogna impedirle e vietare.
- Riflessioni sulla guerra. Quando si parla di guerra ci sono molti fattori che vanno calcolati e che alcune volte vengono trascurati che, secondo me, servono a poter esprimere delle considerazioni ben argomentate e a capire pienamente i motivi per cui vengono fatte. La guerra è sempre stata giudicata negativamente, è sempre stata oggetto di critiche, ma è sempre stata necessaria e utile al mantenimento della pace. Le cause che innescano le guerre possono essere molteplici: cause politico-militare, territoriale, cause economiche e religiose. Secondo me il concetto di guerra anche se è una cosa ingiusta, alla fine era per l’appunto un bisogno. Il problema delle guerre, a parer mio, è stata la loro evoluzione, perché, prima la guerra veniva svolta ai confini con soldati addestrati e preparati a combattere, mentre dalla Prima guerra Mondiale le guerre si cominciano a fare nelle trincee e oltre a i militari, vengono utilizzando come soldati il proprio popolo, quindi anche chi non era un militare. Il problema più grande però comincia nella Seconda guerra Mondiale, in cui le guerre cominciano ad essere svolte nelle città e, come abbiamo visto a teatro, i cittadini non venivano risparmiati. Per me questo è un concetto di guerra sbagliato, perché non è più una necessità, ma una crudeltà. Nello spettacolo visto a scuola gli attori ci hanno mostrato come non curanti erano i generali e i comandanti delle proprie nazioni nei confronti del proprio popolo, che secondo me dovrebbe essere la prima cosa da tutelare durante una guerra. Invece una cosa che mi ha colpito molto, sempre mentre vedevamo lo spettacolo, e che ormai, anche chi era un partecipante attivo della guerra, come abbiamo visto a teatro i due carabinieri, avevano più voglia di combattere in una guerra non necessaria e priva di senso che aveva portato solo distruzione nel mondo. Ciò che penso della guerra ormai è che è diventata solo un mezzo per terrorizzare e causare dolore nelle persone, che non è una necessità o un bisogno primario per cui il popolo deve imbracciare le armi e andare a rischiare la propria vita.
- Per me il fatto che è successo ad Angelita rispecchia perfettamente cosa succede in guerra, infatti lei è stata uccisa senza un motivo specifico un pò come succede in guerra. La guerra avviene per diverse cause le principali sono: fame di territorio o per incomprensioni politiche, avvengono anche in maniere brutali cioè non risparmiano nessuno uccidono uomini donne, bambini. Per me non è per niente una cosa normale anzi tutt altro perché dopo che hai vinto la guerra hai vinto sicuramente la gloria ma devi spendere un sacco di soldi per ricostruire il territorio che hai conquistato e quello in cui “vivi”. Quindi spero che con il tempo le guerra devono almeno diminuire e non uccidere gente che non c’entra assolutamente nulla soprattutto i bambini perché un giorno possono cambiare il mondo.
- Gentilissimi,
ringrazio sentitamente, a nome della dirigente Dott.ssa Simoncini, di tutto il corpo docente e dei nostri alunni, per l'intensa esperienza formativa offertaci, vissuta da tutti noi con grande partecipazione emotiva e commozione, in una insolita mattinata di scuola, fatta da scambi di emozioni, sentimenti sinceri, sorrisi di amicizia che hanno riscaldato i nostri cuori.
Ringraziamo per continuare a considerare il nostro istituto per le repliche dei vostri spettacoli, che abbiamo avuto modo di apprezzare negli anni per il valore della ricostruzione storica e lo spessore artistico.
Sperando vivamente di rimanere tra i vostri contatti, rinnoviamo la disponibilità ad accogliere nuovi spettacoli che vogliate proporci nel futuro.
Cordiali saluti. Prof.ssa Cacciotti,IC ARTEMISIA GENTILESCHI
-Gentilissimi,
Sono la prof.ssa Loredana Gnagnarella dell' istituto Di Vittorio - Lattanzio di Roma.
Scrivo per ringraziarvi dell'opportunità che avete dato ai nostri studenti di poter assistere alla rappresentazione teatrale "Angelita che guardava il cielo".
I ragazzi, il dirigente e noi insegnanti abbiamo apprezzato la delicatezza e la grande professionalità con la quale gli attori hanno saputo coinvolgerci nella narrazione.
È necessario, anzi indispensabile, sensibilizzare le nuove generazioni e il fatto che associazioni come la vostra si prodighino per diffondere un messaggio di pace a titolo gratuito è encomiabile.
Grazie di cuore. Prof.ssa Loredana Gnagnarella
- Gentilissimi,
scrivo questa mail per ringraziarvi dell'opportunità offerta ai nostri
ragazzi del Liceo Artistico Caravaggio di poter assistere allo
spettacolo 'Angelita che guardava il cielo'. E' stata un'esperienza
molto importante e partecipata; gli studenti hanno manifestato un
grande entusiasmo e coinvolgimento.
Purtroppo a causa degli impegni scolastici, dei viaggi d'istruzione,
dell'orientamento e del PCTO non è stato possibile produrre elaborati
sullo spettacolo, come promesso.
Rinnovando ancora i miei ringraziamenti vi porgo i miei più cordiali saluti. Paola Palma
Blog creato dai ragazzi della scuola Massaia - Clicca qui
Contributi presenti sul web:
Angelita - narrazione cronologica
11/06/1943 Operazione Crokscrew
Lo sbarco in Sicilia degli alleati
La conquista della Sicilia
25/07/1943 Destituzione di Mussolini
3(8)/09/1943 Armistizio di Cassibile
11/09/1943 Operazio Quercia - Liberazione Mussolini
22/01/1944 Sbarco di Anzio
15/02/1944 Bombardamento di Montecassino